Zurigo Genova, il futuro della moschea e gli zingari di La Spezia.

Sull’asse Zurigo- Genova si riaccende la protesta. Ieri c’è stata una manifestazione di cittadini contro la costruzione della moschea nel quartiere Lagaccio. I leghisti, sobillati dal recente referendum elvetico, che pone un alt alla costruzione di nuovi minareti, hanno deciso di battere il ferro finché è caldo e di portare nuovamente la protesta in strada. Ma che paura hanno questi cittadini di concedere un luogo di culto degno ad una comunità che a Genova conta 10 mila presenze?

Paura dell’estremismo, dei terroristi, della colonizzazione spirituale delle anime o di un culto alternativo, che con un seguito non trascurabile, cerca il proprio spazio per esercitare con dignità il proprio credo.

La risposta deve essere ricercata in primis nell’approccio leghista, che si fa portavoce e mantice di questo malcontento,  nel rivolgersi al mondo al di fuori della Padania. Una visione padano centrica che è tutto quel che gli effetti della globalizzazione hanno saputo far emergere nel popolo padano: rintanarsi nel proprio canto e guai a chi si intromette. Una visione idilliaca di radici e tradizioni, mai considerate in precedenza, un difendere a tutto campo un’identità che mai era stata oggetto di tutela. Proprio perché l’identità è un concetto sempre in evoluzione, senza limiti che non siano gli stimoli forniti dall’Altro da noi.

Se infatti il testo di base della nostra Repubblica sancisce la possibilità che un luogo di culto come una moschea venga eretto, ( tutte le confessioni religiose sono equalmente libere di fronte alla legge) non si vedrebbe la necessità di referendum o consultazione popolari che facciano scegliere i cittadini: la democrazia diretta in questo caso contingente, sarebbe espressione si di una volontà popolare, ma costituitasi in un periodo di recessione, paura dell’altro e rabbia nei confronti dello straniero invasore. E quindi andrebbe probabilmente a restringere un diritto costituzionalmente garantito.

Nel frattempo a La Spezia è stata convocata tramite Facebook una manifestazione contro la presenza dei campi di zingari, le firme raccolte arrivano alle 4000 unità e sebbene proprio per la natura del social network è abbastanza improbabile che la democrazia del click porti in piazza tutte le persone che hanno sottoscritto il gruppo ” Basta zingari alla Spezia”, la facilità che queste istanze hanno nel raccogliere consensi è qualcosa su cui riflettere. I capri espiatori sono molto in voga quando la politica non risolve, ma accresce le problematiche quotidiane, il reato di clandestinità lega indissolubilmente nell’immiginario collettivo e nella prassi giuridica, lo straniero alla delinquenza e il cerchio si chiude con il consenso legale.

Rimane  da capire che tipo di società sia quella italiana del XXI secolo, una società che si declina sempre più spesso in negativo, nel suo cercare di essere indifferente ai mutamenti  dell’epoca, una società che si chiude su se stessa per non sparire,  ma che si inaridisce e diventa sterile proprio per il medesimo motivo. Un gruppo di individui che si riconosce più per ciò che li differenzia dagli altri che per quello che hanno in comune.

per approfondimenti un articolo ANSA sull’approccio leghista:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2009/11/27/visualizza_new.html_1621362025.html

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4 risposte a “Zurigo Genova, il futuro della moschea e gli zingari di La Spezia.”

  1. e’ davvero sgradevole e spiacevole cio che e’ accaduto in Svizzera..e qua da noi a Sassuolo dove il sindaco non da nemmeno una possibilita’ ai musulmani di poter avere un loro luogo di culto degno di essere chiamato tale..eppure la costituzione non dice questo…allora perche’ le leggi non vengono rispettate….???

  2. e’ davvero sgradevole e spiacevole cio che e’ accaduto in Svizzera..e qua da noi a Sassuolo dove il sindaco non da nemmeno una possibilita’ ai musulmani di poter avere un loro luogo di culto degno di essere chiamato tale..eppure la costituzione non dice questo…allora perche’ le leggi non vengono rispettate….???

  3. La società italiana del XXI secolo è costituita sempre più da atei con però profonde origini cristiane. Persone che hanno quindi appreso nel loro passato, direttamente o indirettamente, gli insegnamenti religiosi, ma che con il tempo hanno coscientemente deciso di tralasciarli o di spingersi verso una cultura atea.
    Il mio dubbio è che questa società che tanto rinnega la costruzione di nuovi luoghi di culto, abbia in verità semplicemente paura di vedere migliai di fedeli inginocchiarsi a pregare Dio. La testimonianza diretta della vicinanza di queste persone alla fede evidenzierebbe infatti negli altri un inconscio senso di PECCATO per aver abbandonato la preghiera e l’osservanza religiosa.
    La protesta alla costruzione delle moschee, a parer mio, è sintomo della mancanza di fede della maggior parte della nostra società.
    Se siamo convinti che l’ateismo sia giusto perchè aver così paura dell’opposto?

  4. La società italiana del XXI secolo è costituita sempre più da atei con però profonde origini cristiane. Persone che hanno quindi appreso nel loro passato, direttamente o indirettamente, gli insegnamenti religiosi, ma che con il tempo hanno coscientemente deciso di tralasciarli o di spingersi verso una cultura atea.
    Il mio dubbio è che questa società che tanto rinnega la costruzione di nuovi luoghi di culto, abbia in verità semplicemente paura di vedere migliai di fedeli inginocchiarsi a pregare Dio. La testimonianza diretta della vicinanza di queste persone alla fede evidenzierebbe infatti negli altri un inconscio senso di PECCATO per aver abbandonato la preghiera e l’osservanza religiosa.
    La protesta alla costruzione delle moschee, a parer mio, è sintomo della mancanza di fede della maggior parte della nostra società.
    Se siamo convinti che l’ateismo sia giusto perchè aver così paura dell’opposto?

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