Città vecchia o vecchia città? Quanto ci costano alpini e videosorveglianza.

Quanto costa la sicurezza dei genovesi? La riflessione del Secolo 21 comincia da questa domanda.

Genovesi a passeggio in piazza.

Viviamo in una società vecchia e decadente, la cui conduzione seppur sgradevole, è inevitabilmente connessa alla composizione demografica del paese. Un paese guidato da vecchi è un paese che non ha le basi per aprirsi al futuro, ma ne ritarda il confronto, rimanda la vera analisi dei bisogni, perché un conto è avere una vita di fronte, un conto è averla già vissuta.

Le prospettive sono ovviamente differenti e si dividono fra chi ha la speranza di migliorare e chi ha la paura di peggiorare.

In questo contesto, l’Italia diventa l’ombra del paese gaudente e pieno di iniziativa che era e si trasforma nel paese dove il sospetto, la paura del prossimo e la certezza che il futuro riservi solo carte perdenti, si diffondono anche fra i giovani, i più disillusi, per i quali le cose andranno sempre come sono andate. Dead man walking. Leggi tutto “Città vecchia o vecchia città? Quanto ci costano alpini e videosorveglianza.”

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La telecamera intelligente e le conseguenze sociali della videosorveglianza.

Prendendo spunto dall’articolo trovato sul sito Revuelta social (in merito all’arrivo a Milano delle telecamere intelligenti che individuano i writers e i presunti terroristi), Il Secolo 21 ha deciso di tornare ad occuparsi del tema videosorveglianza, proponendo nuove riflessioni per approfondire questo tema dato ormai così per scontato e quindi accettato acriticamente dalla maggioranza.

Le telecamere, come sappiamo, sono diventate una costante del nostro vivere: nel giro di qualche anno le troviamo nei più disparati luoghi, intente a riprendere la vita che si svolge sotto le loro disposizioni elettroniche.

Per fare il punto della situazione, per avere un’idea di quanto sia sviluppato il fenomeno videosorveglianza niente di meglio che due prof. del gruppo di studi italiano sulla videosorveglianza, Chiara Fonio dell’università cattolica di Milano e Davide Calenda dell’università di Firenze. Cerchiamo con loro di fare finalmente chiarezza sulla videosorveglianza: tecnologia dall’efficacia reale o solamente presunta?

Gli effetti della videosorveglianza. Di Roberto Scarso

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VIOLENZE E LIBERISMO. Un impegno collettivo contro il neoautoritarismo. Di Salvatore Palidda

Il Tribunale di Genova ha condannato tutti gli imputati per il processo per l’assalto alla scuola Diaz. Vertici ed esecutori, a differenza della sentenza di primo grado che vedeva pagare sono gli esecutori e impuniti i dirigenti. Sono passati 9 anni da quella tragica notte, i ricordi di una violenza ingiustificata commessa da quelli che dovrebbero essere i tutori della legge si è solo affievolita con la condanna di ieri. La presa di posizione di Maroni che rinnova la fiducia nell’operato delle forze dell’ordine è una ferita scontata per chi è abituato a conoscere le mosse dello stato nel coprire, depistare e assolvere i propri funzionari anche quando, di rado, la magistratura afferma il contrario. Senza entrare nel merito delle condanne che saranno appellate in Cassazione e che non porteranno fino ad allora nessun funzionario interdetto dai pubblici uffici né tanto meno a pagare con la detenzione il proprio sconsiderato comportamento, Il Secolo 21 propone questa riflessione accorata, mutuata dal Manifesto, di Salvatore Palidda, professore universitario, studioso delle polizie post moderne, che contestualizza questa sentenza alla luce della violenza pervasiva che caratterizza le nostre, spesso inutilmente resistenti, esistenze.

Il palazzo di Giustizia di Genova

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Angela Burlando: “Il reato di clandestinità è contrario alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”

Degrado, videosorveglianza, telefoni intelligenti, mappe interattive del crimine, immigrazione e diritti, alpini, anarchici, avvisi orali e impunità delle forze dell’ordine.

Un punto di vista sulla realtà.

Decoro, degrado e sicurezza. Questo mettere sullo stesso piano ambiti differenti della vita collettiva che conseguenze può portare in termini di sviluppo del controllo sociale?

Sicurezza dei diritti o diritto alla sicurezza? Cinesi in Via S. Luca. Foto di Alessandra Daglio

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La videosorveglianza a Genova. Intervista a Maria Pia Verdona direttrice Città Sicura del Comune di Genova.

Attenzione quest'area è sottoposta a videosorveglianza.

Uno degli aspetti più evidenti della nostra quotidianità è la proliferazione dei sistemi di videosorveglianza. In questi tempi di insicurezze, vere e percepite, paure epocali e angoscie esistenziali la videosorveglianza ricorda un pò  l’epopea positivista alla base della nostra civiltà, quando sul cominciare dell’ottocento ci si preoccupava di garantire ai cittadini, grazie alla tecnologia e al suo sviluppo, il dissolversi delle umane incertitudini.

A Genova sono presenti, numerate per difetto, come rivela il Secolo XIX, 5346 telecamere, fra pubbliche, la minoranza, e private, la stragrande maggioranza. In media esiste una telecamera ogni 120 genovesi. Come è visto in Comune lo sviluppo di questo fenomeno? Sarebbe necessario un controllo pubblico sulla videosorveglianza privata?  Che conseguenze può portare la deregulation in questo settore? Leggi tutto “La videosorveglianza a Genova. Intervista a Maria Pia Verdona direttrice Città Sicura del Comune di Genova.”

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SICUREZZA: isteria collettiva o realtà? Intervista a Francesco Scidone, assessore alla città sicura di Genova.

Nell’Italia del XXI secolo gli assessorati alla sicurezza sono spuntati come funghi, ogni comune, anche il più piccolo, sembra aver trovato un nuovo vigore legislativo nelle ordinanze che regolano questa materia. Ma in concreto, che significa amministrare una collettività in nome della sicurezza? Sono giustificate le intromissioni nella sfera privata dei cittadini che vedono sacrificati sempre più spazi di libertà a favore di questa bulimia normativa o si tratta al contrario di un necessario adeguamento dei comportamenti di gruppo a un nuovo rigore morale che genera come risultato un nuovo modello di vita pubblica?

Francesco Scidone

Il Secolo 21 lo chiede a Francesco Scidone assessore IDV alla città sicura di Genova.

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