Federico Aldrovandi, una storia italiana.

Federico Aldrovandi.

Patrizia Moretti è la mamma di Federico Aldrovandi, Aldro, il ragazzo massacrato di botte da quattro poliziotti nel settembre del 2005, nell’educata e provinciale Ferrara.

Incontrata a margine del Festival del giornalismo dell’Internazionale, mi racconta questi cinque anni di vicissitudini giudiziarie, fra coperture interne alla Questura, indagini non avviate dalla Procura, reticenze varie ed un continuo appellarsi alle regole della democrazia per ottenere la verità dopo la morte violenta del figlio. La storia della famiglia Aldrovandi è significativa non solo per la sua forza emblematica, ma anche perché dietro ai nomi dei personaggi che si avvicendano in questa triste vicenda, si può intravedere chiaramente il modus operandi che si affanna a nascondere l’evidenza nel momento in cui le forze dell’ordine sono chiamate in causa per un abuso di potere, in questo caso eccesso di violenza, rivelatosi letalmente sadico e omicida. Una storia italiana. Leggi tutto “Federico Aldrovandi, una storia italiana.”

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Gli effetti del proibizionismo: la Fini- Giovanardi a Genova. A cura di Carlos Rafael Esposito.

Manifesto antiproibizionista online.

L’Italia è un paese dove tutto è al suo posto. Abbiamo delle istituzioni che ci governano, dei rappresentanti che si fanno garanti dei nostri interessi, dei dibattiti televisivi che sottolineano le incongruenze fra le nostre aspettative e la condotta politica generale. Il minimo democratico sembra essere garantito, come lamentarsene allora? E pur tuttavia può capitare al vostro giornalista blogger di provare inaspettatamente un groppo alla gola, un brivido alla schiena che stringe i fianchi per sfiancare le gambe.

L’Italia è un paese dove tutto è al proprio posto. Ci sono le strade, i cavalcavia, i binari del treno, i regionali, gli autogrill e le pompe di benzina. Tutto come dovrebbe essere. E come ci meritiamo che sia.

L’Italia è un paese al suo posto, all’estremità inferiore di un continente dal nome Europa. I popoli europei ci guardano con ammirazione, pietà e volontà di non essere al nostro posto. Per quale motivo?

Perché l’Italia ha perso il buon senso. Leggi tutto “Gli effetti del proibizionismo: la Fini- Giovanardi a Genova. A cura di Carlos Rafael Esposito.”

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Archiviato il volo dalla caserma.

Archiviato. Il caso di Farid Aoufi, l’algerino volato dalla finestra della stazione dei carabinieri di piazza Fossatello in pieno centro storico, nel novembre del 2008, è chiuso.

La caserma di piazza Fossatello dove Farid Aoufi ha perso la vita il 6 novembre del 2008

La titolare del procedimento, il giudice Francesca Nanni, recentemente trasferitasi alla procura di Cuneo, non ha avuto dubbi tali da decidere di proseguire le indagini. La versione giudiziaria definitiva sarà dunque quella del suicidio di un ladro con numerosi precedenti penali che in un attimo di raptus e con traccie di cocaina ha deciso di concludere la sua esistenza mezzo finestra. La moglie Sandra, a un anno e sei mesi da quel giorno, ribadisce invece con convinzione la propria idea: “Non ci credo che mio marito si sia buttato da solo, io non mi voglio arrendere. Anche il nostro medico legale ha affermato che i referti non contenevano traccie di cocaina: Farid non era sotto stupefacenti quel giorno. Perché si sarebbe dovuto buttare?”

A questa domanda probabilmente nessuno potrà più dare risposta.

Per approfondimento su questa vicenda:

Stefano Cucchi, Farid Aoufi e i secondini di Teramo. Leggi tutto “Archiviato il volo dalla caserma.”

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L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito

Nelle scuole italiane i ragazzi si drogano.

Come affrontare questa evidenza, senza la solita dose di paternalismo ipocrita?

Ca c'est ne pas un joint

Come invertire la tendenza che porta frequentemente tanti adolescenti a voler cercare nuovi percorsi portandoli spesso a scoprire quelli più pericolosi? In che modo fornire le basi per scongiurare reiterate tragedie familiari che con l’informazione disponibile ai giorni nostri dovrebbero essere notevolmente diminuite?
La scuola, eterno cruccio di generazioni di giovani adulti che si accingono a diventare uomini. All’interno delle scuole i ragazzi socializzano, imparano a scegliere e fanno, in un certo senso, le prime esperienze che nel bene e nel male li porteranno ad essere gli uomini che saranno.

Fra le altre cose, all’interno della scuola, gli adolescenti fanno il loro incontro con il mondo degli stupefacenti, legali ed illegali, e proprio la delicatezza della loro età e il potenziale distruttivo di queste sostanze sono il tema attorno al quale ruota questa riflessione. Leggi tutto “L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito”

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Disegno di legge svuota carceri, cambiare per rimanere uguale.

Intesa del Governo sul piano svuota carcere. Ma ci sono o ci fanno i nostri illustri rappresentanti?

L’accordo per il disegno di legge svuota carceri fra il Guardasigilli Alfano e il Ministro dell’interno Maroni si è trovato. Almeno per adesso e sulla pelle dei carcerati, in barba ad una decisione umanitaria sana e di buon senso, il governo si ricompatta chiaramente, aprendo le carceri, ma non è un indulto, e provando a smaltire all’esterno quell’umanità schiacciata che è la popolazione carceraria italiana. Ma cosa prevede di svuotare concretamente questo disegno legge?

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Il Parlamento italiano e gli stupefacenti. Riflessioni sulla relazione annuale sulle tossicodipendenze. Di Carlos Rafael Esposito

La droga è come la spazzatura: va rimossa.

Ca c'est ne pas un joint

E’ giusto non inquinare l’ambiente fuori, ma soprattutto non inquinare le persone dentro. Con questo magnifico incipit inizia la Relazione del Parlamento sulla stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008.

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Che succede in Via Armando Diaz 2?

La questura di Genova è sotto tiro. I riflettori dell’attenzione pubblica sono rivolti al numero 2 di Via Armando Diazperché negli ultimi anni più di un caso ha portato a livello di dominio pubblico il consumo e traffico di sostanze stupefacenti ad opera di personale in divisa. Personale che ha lavorato nella repressione degli stessi reati che commetteva.

la questura di Via Armando Diaz

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Gli alpini a Genova. Incontro con il Prefetto Anna Maria Cancellieri.

Anna Maria Cancellieri, mi accoglie cortesemente nella sala dedicata agli incontri con i giornalisti. La sala è ampia, luminosa, con dipinti di valore certo impressi nel soffitto. C’è spazio per le buone maniere, mi accomodo sul sofà e mi viene offerto un buon caffè, l’intervista può dunque cominciare.

Ronda in Via Ravecca.

Sono venuto in Prefettura per parlare dell’operazione “Strade sicure”, l’iniziativa fortemente voluta dal Ministro della Difesa La Russa e dal Ministro dell’Interno Maroni. Ad agosto sono arrivati a Genova 40 militari, per semplicità, alpini, per amor del vero, soldati del I Reggimento artiglieria di montagna di Fossano, Cuneo. Leggi tutto “Gli alpini a Genova. Incontro con il Prefetto Anna Maria Cancellieri.”

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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