Gli effetti del proibizionismo: la Fini- Giovanardi a Genova. A cura di Carlos Rafael Esposito.

Manifesto antiproibizionista online.

L’Italia è un paese dove tutto è al suo posto. Abbiamo delle istituzioni che ci governano, dei rappresentanti che si fanno garanti dei nostri interessi, dei dibattiti televisivi che sottolineano le incongruenze fra le nostre aspettative e la condotta politica generale. Il minimo democratico sembra essere garantito, come lamentarsene allora? E pur tuttavia può capitare al vostro giornalista blogger di provare inaspettatamente un groppo alla gola, un brivido alla schiena che stringe i fianchi per sfiancare le gambe.

L’Italia è un paese dove tutto è al proprio posto. Ci sono le strade, i cavalcavia, i binari del treno, i regionali, gli autogrill e le pompe di benzina. Tutto come dovrebbe essere. E come ci meritiamo che sia.

L’Italia è un paese al suo posto, all’estremità inferiore di un continente dal nome Europa. I popoli europei ci guardano con ammirazione, pietà e volontà di non essere al nostro posto. Per quale motivo?

Perché l’Italia ha perso il buon senso. Leggi tutto “Gli effetti del proibizionismo: la Fini- Giovanardi a Genova. A cura di Carlos Rafael Esposito.”

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Disegno di legge svuota carceri, cambiare per rimanere uguale.

Intesa del Governo sul piano svuota carcere. Ma ci sono o ci fanno i nostri illustri rappresentanti?

L’accordo per il disegno di legge svuota carceri fra il Guardasigilli Alfano e il Ministro dell’interno Maroni si è trovato. Almeno per adesso e sulla pelle dei carcerati, in barba ad una decisione umanitaria sana e di buon senso, il governo si ricompatta chiaramente, aprendo le carceri, ma non è un indulto, e provando a smaltire all’esterno quell’umanità schiacciata che è la popolazione carceraria italiana. Ma cosa prevede di svuotare concretamente questo disegno legge?

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Pianeta carcere, quando lo Stato evade le regole.

A Marassi il sovraffollamento è strutturale, in particolare nella prima sezione dove sono reclusi i detenuti in attesa di giudizio: più della metà del totale. La notte un solo agente ha la responsabilità di quasi 200 detenuti.

Le notizie che giungono dal pianeta carcere sono di una costanza sbalorditiva: il suicidio settimanale è quasi d’obbligo. Con inesorabile puntualità lo scorrere della morte autoinflitta dietro le sbarre porta a ricordarsi di come, in tutta la melma dei problemi italiani, il sistema penitenziario sia rappresentativo di un approccio più ampio dell’apparato statale nei confronti dei cittadini. Totale non curanza dei diritti in sfregio alla legislazione esistente. E’ ironico, con sordido sarcasmo ammesso, ma proprio il carcere può essere una lente di ingrandimento attraverso la quale comprendere i meccanismi funzionanti nel nostro paese.

Meccanismi che per la maggiore poggiano su un corpus di regole evase dallo stesso Stato. Leggi tutto “Pianeta carcere, quando lo Stato evade le regole.”

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Parlare di carcere nel Belpaese. Di Fabrizio Dentini.

In Italia, la metà dei detenuti è in attesa di un processo.Foto di Sabrina Losso.

In Italia parlare di carcere e di sistema penitenziario significa  scomodare uno dei principali mostri sacri della società contemporanea, riconoscendo appunto, come mostri sacri, quelle istituzioni pubbliche che grazie alla loro funzione sono considerate dai più inevitabili, scontate e di conseguenza accettate passivamente.

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