Il tribunale di Genova oggi decide sul caso Bertola, l’anarchico valdostano, per il quale il questore Piritore e la DIGOS genovese hanno chiesto, secondo la legge 1423 del 1956, un provvedimento di Sorveglianza Speciale. Citando gli atti ufficiali, nello specifico, il questore Piritore afferma di Luca Bertola: “ è una persona che compie reati di particolare allarme sociale che ben evidenziano una forte propensione a non volersi integrare nella società, a non voler rispettare e riconoscere le Istituzioni quali fondamento della convivenza civile […] Egli si scontra contro di esse con atteggiamento violento ed ostile tenendo un comportamento di sfida e di aggressione verso i tutori dell’ordine. E’ per questa serie di considerazioni che si ritiene opportuno proporre il Bertola per la sottoposizione alla Sorveglianza Speciale, nel tentativo di ricondurre lo stesso a parametri di vita sociale che corrispondano alla legalità ed al vivere civile, limitandolo nelle uscite notturne, nella frequentazione di locali notturni, di persone pregiudicate e di non partecipare a pubbliche riunioni, imponendogli di cercare una stabile attività lavorativa con l’impegno di inserirsi nel tessuto sociale. Si ritiene che la durata della misura non debba essere inferiore ad anni due con l’obbligo di presentazione alla polizia di stato preposta alla sorveglianza almeno una volta alla settimana. Leggi tutto “Sorvegliato speciale. Dissenso e repressione, intervista a Luca Bertola”
L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito
Nelle scuole italiane i ragazzi si drogano.
Come affrontare questa evidenza, senza la solita dose di paternalismo ipocrita?

Come invertire la tendenza che porta frequentemente tanti adolescenti a voler cercare nuovi percorsi portandoli spesso a scoprire quelli più pericolosi? In che modo fornire le basi per scongiurare reiterate tragedie familiari che con l’informazione disponibile ai giorni nostri dovrebbero essere notevolmente diminuite?
La scuola, eterno cruccio di generazioni di giovani adulti che si accingono a diventare uomini. All’interno delle scuole i ragazzi socializzano, imparano a scegliere e fanno, in un certo senso, le prime esperienze che nel bene e nel male li porteranno ad essere gli uomini che saranno.
Fra le altre cose, all’interno della scuola, gli adolescenti fanno il loro incontro con il mondo degli stupefacenti, legali ed illegali, e proprio la delicatezza della loro età e il potenziale distruttivo di queste sostanze sono il tema attorno al quale ruota questa riflessione. Leggi tutto “L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito”
Genoa-Milan: Maroni ministro indegno.
Domani a Genova arrivano i milanisti e l’indignazione per un Ministro degli Interni, Roberto Maroni, inconciliabilmente estraneo, alla sensibilità civile e sportiva di chi da 15 anni, ricorda il giorno in cui Vincenzo Spagnolo venne ammazzato, ventenne, per mano di un diciottenne milanese, non può che accendersi di profonda rabbia. Rabbia per una morale spesso e volentieri calata dall’alto e poi dimenticata nel momento di questa strumentale leggerezza: vietare la trasferta ai milanisti avrebbe dovuto essere un obbligo, morale per chiunque avesse la responsabilità di deciderlo, e di coerenza prima civile, e poi politica, da parte di un Ministro che ha fatto delle Repressione il suo mandato e della repressione e lotta al tifo organizzato, violento e non, un suo fiore all’occhiello, occhiello di un leghista che proclama di aver sempre la ricetta giusta per combattere i mali dei nostri tempi. Leggi tutto “Genoa-Milan: Maroni ministro indegno.”
SICUREZZA: isteria collettiva o realtà? Intervista a Francesco Scidone, assessore alla città sicura di Genova.
Nell’Italia del XXI secolo gli assessorati alla sicurezza sono spuntati come funghi, ogni comune, anche il più piccolo, sembra aver trovato un nuovo vigore legislativo nelle ordinanze che regolano questa materia. Ma in concreto, che significa amministrare una collettività in nome della sicurezza? Sono giustificate le intromissioni nella sfera privata dei cittadini che vedono sacrificati sempre più spazi di libertà a favore di questa bulimia normativa o si tratta al contrario di un necessario adeguamento dei comportamenti di gruppo a un nuovo rigore morale che genera come risultato un nuovo modello di vita pubblica?
Il Secolo 21 lo chiede a Francesco Scidone assessore IDV alla città sicura di Genova.
Che succede in Via Armando Diaz 2?
La questura di Genova è sotto tiro. I riflettori dell’attenzione pubblica sono rivolti al numero 2 di Via Armando Diazperché negli ultimi anni più di un caso ha portato a livello di dominio pubblico il consumo e traffico di sostanze stupefacenti ad opera di personale in divisa. Personale che ha lavorato nella repressione degli stessi reati che commetteva.
