Di crisi in crisi. Di Damiano De Gregori

Biopolitica. Analisi sulla situazione globale e le sue conseguenze sulle nostre vite.

Cosa lega la guerra che i nostri Stati combattono al nostro modo di vivere?

Che siano in corso movimenti sociopolitico-economici, al di là dei giudizi, di risistemazione dell’assetto geopolitico internazionale è evidente a tutti, dagli studiosi all’uomo della strada. Ci sono a testimoniarlo, se non altro, diversi conflitti in corso in tutta una serie di aree del pianeta.

L’Italia, solo nel 2009 impiegava, secondo il Ministero della Difesa1 oltre ottomila uomini in varie missioni e operazioni militari internazionali, che hanno portato i corpi armati italiani sul suolo di oltre venti regioni straniere dall’Albania al Darfur, dalla striscia di Gaza all’Iraq, dal Sahara Occidentale al Libano e nel caso della Somalia, questa volta, non sul suolo ma sulle acque. Per contro, gli Stati Uniti hanno continuato ad aumentare le proprie spese militari fino a tutto il 2008, decrescendo leggerissimamente per il 2009.

La rivista americana online Global Issues ha condotto un’indagine secondo la quale agli Usa risulta ascrivibile quasi la metà (48%) della intera spesa mondiale in armamenti ed operazioni militari, tenuto conto anche delle spese per il nucleare, che l’amministrazione statunitense addebita al Department of Energy ma di cui buona parte va più correttamente ricondotta alle spese belliche, come giustamente segnala il magazine digitale: il budget indirizzato a tale uso dagli Stati Uniti nel 2008 è stato più del doppio della somma che allo stesso scopo hanno impiegato complessivamente alcuni degli stati canaglia più temibili; Iran, Iraq, Corea del Nord, Pakistan, Afghanistan, Cuba, oltre a Cina e Russia, non arrivano a coprire, in totale, nemmeno la metà del capitale speso dagli Usa in armi e operazioni2. Nel frattempo le autorità statunitensi caldeggiano l’installazione dello scudo antimissile europeo, ovvero un sistema dislocato di missili antimissile. Leggi tutto “Di crisi in crisi. Di Damiano De Gregori”

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Gli effetti del proibizionismo: la Fini- Giovanardi a Genova. A cura di Carlos Rafael Esposito.

Manifesto antiproibizionista online.

L’Italia è un paese dove tutto è al suo posto. Abbiamo delle istituzioni che ci governano, dei rappresentanti che si fanno garanti dei nostri interessi, dei dibattiti televisivi che sottolineano le incongruenze fra le nostre aspettative e la condotta politica generale. Il minimo democratico sembra essere garantito, come lamentarsene allora? E pur tuttavia può capitare al vostro giornalista blogger di provare inaspettatamente un groppo alla gola, un brivido alla schiena che stringe i fianchi per sfiancare le gambe.

L’Italia è un paese dove tutto è al proprio posto. Ci sono le strade, i cavalcavia, i binari del treno, i regionali, gli autogrill e le pompe di benzina. Tutto come dovrebbe essere. E come ci meritiamo che sia.

L’Italia è un paese al suo posto, all’estremità inferiore di un continente dal nome Europa. I popoli europei ci guardano con ammirazione, pietà e volontà di non essere al nostro posto. Per quale motivo?

Perché l’Italia ha perso il buon senso. Leggi tutto “Gli effetti del proibizionismo: la Fini- Giovanardi a Genova. A cura di Carlos Rafael Esposito.”

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L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito

Nelle scuole italiane i ragazzi si drogano.

Come affrontare questa evidenza, senza la solita dose di paternalismo ipocrita?

Ca c'est ne pas un joint

Come invertire la tendenza che porta frequentemente tanti adolescenti a voler cercare nuovi percorsi portandoli spesso a scoprire quelli più pericolosi? In che modo fornire le basi per scongiurare reiterate tragedie familiari che con l’informazione disponibile ai giorni nostri dovrebbero essere notevolmente diminuite?
La scuola, eterno cruccio di generazioni di giovani adulti che si accingono a diventare uomini. All’interno delle scuole i ragazzi socializzano, imparano a scegliere e fanno, in un certo senso, le prime esperienze che nel bene e nel male li porteranno ad essere gli uomini che saranno.

Fra le altre cose, all’interno della scuola, gli adolescenti fanno il loro incontro con il mondo degli stupefacenti, legali ed illegali, e proprio la delicatezza della loro età e il potenziale distruttivo di queste sostanze sono il tema attorno al quale ruota questa riflessione. Leggi tutto “L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito”

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“Se l’è cercata e poteva restare a casa sua” Di Damiano De Gregori

Federico Aldrovandi, 18 anni, ucciso a Ferrara il 25/9/2005 alle 6 del mattino

Nei nuovi locali della Comunità di San Benedetto al Porto di fronte agli imbarchi dei traghetti di linea, venedì 19, si sono ritrovate alcune – ancora poche – persone, per ascoltare la storia di Federico Aldrovandi raccontata dal papà Lino, e quella di Manuel Eliantonio, raccontata dalla mamma Maria.

Si tratta di due storie molto note alle persone sensibili al tema della violenza poliziesca, molto meno a quell’italiano medio il quale, convinto che la brutalità delle forze dell’ordine riguardi solo i “delinquenti”, continua a cantilenare la solita lagna del “Se l’è cercata” e del “Se fosse stato a casa sua non gli sarebbe successo”, vera e propria complicità morale e piattaforma di consenso per quelli che, a conti fatti, non sono altro che assassini.
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