Qualcosa si muove nel PD di Genova? Aprite questa porta.

Via XX settembre, il futuro, il bancone e il presente.

Strano ma vero, qualcosa è successo, sembra qualcosa abbia attecchito. Il PD ha organizzato un evento sul precariato: Aprite questa porta. A Torino, Bergamo, Milano, Roma e Padova.

A Genova, i più si guardavano perplessi, fra la fretta tutta  pendolare per tornare a casa e uno sguardo al banco dell’ortofrutta allestito in Via XX settembre sotto l’arco monumentale. Poi, ad un’occhiata un poco più cauta, sopra il banco della frutta lo stemma del partito che si vorrebbe riformista, che si dice riformista e che riformista non è. Un’idea partita dal Lab8 e da Oltre: giovani quadri nel partito che non vuole i giovani.

Sulla frutta esposta i saldi del mercato per i precari, lavoratori autonomi e donne lavoratrici. Una soluzione che aiuti a sostenere la flessibilità per quella che è: un nuovo paradigma del mondo del lavoro:

Reddito sociale e innalzamento dei contributi previdenziali a prescindere dai periodi d’inattività. Redistribuzione della ricchezza in tre parole. La strada inevitabilmente passa per questa direzione.

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Contestazione a Bonanni: violenza precaria ed etica del lavoro.

Bonanni, segretario CISL.

La violenza non piace a nessuno, a parte i sadici. Nessuno gradirebbe diventare l’obbiettivo di una contestazione verbale e tantomeno di aggressione mezzo fumogeni, mentre dal palco del partito che vorrebbe essere l’alternativa al potere pidiellino, ci si accinge a dibattere sulle prospettive del mondo del lavoro italiano. Il Bonanni, segretario generale CISL è stato aggredito, contestato e fatto scappare prima del suo intervento. Alcune considerazioni in merito sembrano doverose, più alla luce delle dichiarazioni rilasciate in seguito che alla contestazione in quanto tale. Per gli esuberi umani della produzione o per un giovane, precario, flessibile, lucidamente ai margini di un paese sull’orlo del baratro, infatti, i motivi della contestazione possono risultare alquanto evidenti e sono quindi le reazioni verbali a questo attacco che dovrebbero stimolare una profonda riflessione. Leggi tutto “Contestazione a Bonanni: violenza precaria ed etica del lavoro.”

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Storia di un interinale di provincia. (Ultima puntata). Di Paolo Odello

Terza e ultima puntata nel mondo del lavoro precario all’interno di una fabbrica del ponente ligure. L’elezione della rappresentanza sindacale, la prima nella storia della fabbrica, la paura di ritorsioni, quando il rinnovo del contratto è appeso al filo della propria docilità; storie di uomini che ci mettono la faccia e uomini che non si vogliono esporre, speranza, disperazione, orgoglio e codardia: storie del ventunesimo secolo nella lotta quotidiana per un lavoro degno di un paese civile.

Il nuovo compagno, Marco, questa mattina non parla. Incazzato nero si esprime soltanto a monosillabi.

Gli hanno rinviato di una settimana la visita medica per il porto d’armi. Ha fatto domanda alla Vigilanza come guardia giurata. Pensa solo al giorno delle dimissioni volontarie e all’assemblea non ci sarà.

“Un lavoro sicuro” dice. “Contributi pagati e tredicesima, un lavoro che mi permetterà di mettere in cantiere quel bambino che vogliamo tanto”.

È un interinale e come tutti vuole sicurezza. Sono quindici giorni che aspetta. Conta anche i minuti che lo separano dalle dimissioni.

“Qualsiasi cosa è meglio di questa merda”. Leggi tutto “Storia di un interinale di provincia. (Ultima puntata). Di Paolo Odello”

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Storia di un interinale di provincia. (Prima puntata). Di Paolo Odello

Continua la storia a puntate del nostro interinale di provincia. Il lavoro in fabbrica e le riflessioni di metalmeccanico, il ritmo della produzione, il tempo umano, la sicurezza e l’alienazione vissuta minuto per minuto.
Storie operaie che si intrecciano, destini paralleli dai contorni precari.

Per i lettori del Secolo 21 il viaggio del giornalista Paolo Odello nel mondo della produzione industriale.
Buona lettura e alla prossima puntata.

Precario. Andrea Bodon.

Le sei e un quarto. Primo turno, reparto presse. Lunedì mattina. La settimana è appena cominciata. Senza uno sforzo supplementare di memoria è difficile credere che esistano veramente il sabato e la domenica.

Sono entrato da soli quindici minuti, un’eternità. Il ritmo della macchina già mi ronza nella testa, come se non me ne fossi mai staccato.
Tump, flop.Tump,flop.
Le cuffie calcate sulle orecchie per non sentirlo, per riuscire ancora a pensare.
Il ritmo della pressa però non ti molla, ti entra dentro. È proprio dentro di te che i suoni della fabbrica prendono corpo, esplodono togliendoti la parola, il pensiero.
Tump, flop. Leggi tutto “Storia di un interinale di provincia. (Prima puntata). Di Paolo Odello”

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Storia di un’interinale di provincia. A Cura di Paolo Odello

Le pagine estive del Secolo 21 presentano il lavoro di Paolo Odello, giornalista del Ponente ligure: Colloquio e Storie di Fabbrica. Uno spaccato narrativo-giornalistico, vissuto in prima persona, sul mondo del lavoro precario. Un passaggio diretto nel mondo della produzione post moderna, passando attraverso l’agenzia di smistamento interinale, per approdare ad un contratto lavorativo neo schiavistico, dove il lavoro è inteso come concessione e non più come diritto. Il lavoratore, i tempi di produzione, le relazioni di fabbrica, la condizione dell’operaio in esubero.

Pronti per il colloquio?. Andrea Bodon.

Durante le prossime settimane con l’espediente della narrazione a puntate il Secolo 21 proporrà questo lavoro, cruciale per comprendere le dinamiche fondamentali entro le quali si inscrivono i nuovi processi che regolano il mondo del lavoro in questa epoca di ristrutturazione industriale e ripensamento dei rapporti di potere che nascono e crescono nel campo della produzione di massa mondiale.

“Colloquio”, che nell’idea di una raccolta dei vari reportage sul nuovo mondo del lavoro, avrebbe dovuto essere il prologo, l’antefatto che introduceva in argomento, e “Una storia di fabbrica”, premio Paola Biocca 2004 e pubblicata in forma ridotta con il titolo “L’interinale di provincia” su Diario della Settimana nell’autunno 2002, sono parte di lavoro più ampio su flessibilità e sommerso.

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Storia di un’interinale di provincia. A Cura di Paolo Odello

Le pagine estive del Secolo 21 presentano il lavoro di Paolo Odello, giornalista del Ponente ligure: Colloquio e Storie di Fabbrica. Uno spaccato narrativo-giornalistico, vissuto in prima persona, sul mondo del lavoro precario. Un passaggio diretto nel mondo della produzione post moderna, passando attraverso l’agenzia di smistamento interinale, per approdare ad un contratto lavorativo neo schiavistico, dove il lavoro è inteso come concessione e non più come diritto. Il lavoratore, i tempi di produzione, le relazioni di fabbrica, la condizione dell’operaio in esubero.

Pronti per il colloquio?. Andrea Bodon.

Durante le prossime settimane con l’espediente della narrazione a puntate il Secolo 21 proporrà questo lavoro, cruciale per comprendere le dinamiche fondamentali entro le quali si inscrivono i nuovi processi che regolano il mondo del lavoro in questa epoca di ristrutturazione industriale e ripensamento dei rapporti di potere che nascono e crescono nel campo della produzione di massa mondiale.

“Colloquio”, che nell’idea di una raccolta dei vari reportage sul nuovo mondo del lavoro, avrebbe dovuto essere il prologo, l’antefatto che introduceva in argomento, e “Una storia di fabbrica”, premio Paola Biocca 2004 e pubblicata in forma ridotta con il titolo “L’interinale di provincia” su Diario della Settimana nell’autunno 2002, sono parte di lavoro più ampio su flessibilità e sommerso.

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Precarietà e grande distribuzione. Intervista a Renato Curcio

Renato Curcio racconta con lo sguardo della ricerca sociale, attraverso il lavoro editoriale della casa editrice Sensibili alle foglie, i cambiamenti in atto nella società contemporanea. Quale sarà il ruolo della grande distribuzione nello sviluppo della precarietà? Quale sarà il futuro del precario contemporaneo nel prossimo orizzonte?

Renato Curcio

In seguito alla recente approvazione della direttiva Bolkestein che apre il mondo dei mercati rionali agli investimenti delle grandi società di capitale, sottraendo di fatto alla conduzione familiare (2319 solo nella provincia di Genova le famiglie impiegate nel settore)  il monopolio del commercio ambulante, può risultare utile l’analisi condotta sul campo: la grande distribuizione organizzata e i lavoratori che vi sono impiegati.

Come cambia la vita delle persone quando cambiano i modelli di consumo? Come vengono ridefiniti i rapporti di potere fra consumatore ed azienda produttrice, nell’ambito della grande distribuzione organizzata?

Quali sono le prospettive di sviluppo di questo paese?

Nei libri da lui curati Renato Curcio racconta un futuro lavorativo costituito dal mobbing sistematico, strutturale e preventivo. Una futura nemesi tra il lavoratore e l’azienda a scapito della vita privata e familiare. Una normalizzazione della sofferenza sul posto di lavoro e uno svuotamento delle ipotesi di miglioramento. La precarietà non sembra più essere, come negli anni passati, una terribile congiuntura temporanea. La precarietà è diventata invece una strategia di gestione della vita sociale.

Che orizzonti apre questo passaggio da una precarietà temporanea a una precarietà strutturale? Leggi tutto “Precarietà e grande distribuzione. Intervista a Renato Curcio”

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