Solo la farmacia, quella di turno, aperta in tutto il paese. Castellammare di Stabia. I negozianti chiusi in sostegno degli operai della Fincantieri. La questione centrale è una sola ed è chiara a tutti: il cantiere è Castellammare e Castellammare è il cantiere.
E non si può chiudere perché chiuderebbe la città. Fra operai e indotto si parla di 2000 famiglie.
Per le vie passano gli stabiesi in una quotidianità forzata perché la città è in fermento. Tutti aspettano gli operai e il corteo, dopo aver bloccato dalle sei di mattina la statale sorrentina, arriva scandendo: “Lavoro-lavoro-lavoro”.
Non gli toccare il cantiere agli operai. Gridano per il lavoro come si grida per l’aria. Disperazione, sgomento e voglia di prendere in mano i propri destini. Ai quali si sono accorti nessuno sembra tenere. Castellammare è il cantiere e il cantiere è Castellammare. Pasquale e Mario, padre e figlio, il primo pensionato Fincantieri e il secondo attualmente in cassa integrazione, raccontano che sta succedendo in questa città il cui stabilimento ha varato la più famosa nave scuola del mondo: l’Amerigo Vespucci.