Sanatoria truffa e Stato truffatore?

Il Danno e la Beffa. Di Ambra Coniglione.

Può uno Stato essere considerato truffatore dai suoi cittadini? Le ferite di Brescia ancora aperte, la gestione scellerata dell’ordine pubblico, il razzismo istituzionale che si declina con leggi discriminatorie per gli stranieri e il manganello per chi sostiene rivendicazioni egalitarie e di spirito democraticamente inclusivo: in questo momento il clima politico sostiene un approccio ampiamente lesivo dei diritti fondamentali dell’individuo. A maggior ragione se proveniente da un paese estero oppure se cresciuto in Italia sino al diciottesimo anno, poi lo affida alla ruolette della clandestinità. La battaglia che sostiene chi ha meno potere è una battaglia per tutte le generazioni future che avranno il destino di nascere in questo paese, becero, dilaniato e mai stanco di se stesso. E allora, finalmente, nell’atrio della Prefettura di Genova, la CGIL ha organizzato un presidio per esprimere solidarietà ai ragazzi saliti sulla gru per protestare contro una sanatoria che avrebbe dovuto regolarizzare il loro soggiorno e che invece si è rivelata nei fatti soltanto un’azione per fare cassa.

Dove scatta il dolo in un’azione legislativa di questo tipo? Il Secolo 21 cerca di fare un pò di chiarezza intervistando Rachid Khay, dell’Arci di Genova, mentore dell’Ufficio immigrati e Alessandra Ballerini, avvocato, in prima linea nella difesa dei loro diritti. Leggi tutto “Sanatoria truffa e Stato truffatore?”

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Onorevole Giovanardi qualche domanda. Di Carlos Rafael Esposito

Carlo Giovanardi. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri..

Oggi a Genova, si è concluso l’evento organizzato dal Centro di solidarietà Bianca Costa, che ha riunito il Gotha internazionale delle comunità terapeutiche per il recupero dei tossicodipendenti. Fra i presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi.

Non avendo potuto rivolgergli delle domande, vorrei far circolare queste riflessioni sperando che servano ad arricchire il dibattito sul ruolo dell’apparato sociale per il recupero del drogato, liquidato da  Giovanardi, sicuramente per brevità di sintesi, con le seguenti testuali parole: “Chi fa uso di sostanze è una vittima dei disastri planetari che la droga produce. Non esiste il diritto a drogarsi, è comunque illecito“.

Perfetto, chiarissimo. Spiace che nella platea fra tutte le istituzioni in lustro, Regione con Burlando e Montaldo, Comune con Roberta Papi, Provincia con Milò Bertolotto e poi Repetto (tutti insomma rappresentanti del centro sinistra) nessuno, a mio sentito dire, abbia provato a problematizzare, a mettere un pò di polemica, a dare un’altra versione. Ognuno ha le sue idee e la propria missione, ci mancherebbe, quello che fa pensare è che in questa giornata, non si sia sentito un solo accenno di contrarietà, come se tutti fossero d’accordo con la linea dell’onorevole sottosegretario. A me pare strano, ed eccovi quindi di seguito, le riflessioni su guerra alla droga e criminalità organizzata e qualche domandina antiproibizionista per Giovanardi. Leggi tutto “Onorevole Giovanardi qualche domanda. Di Carlos Rafael Esposito”

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Marassi: 19 mesi senza processo, la normalità sconvolgente della giustizia italiana.

Affollati come sardine. Se i detenuti potessero denunciare le condizioni di Marassi, l'illegalità, per una volta, non sarebbe da parte loro...

Il Secolo 21 è fiero di ospitare nelle sue colonne di approfondimento i protagonisti di un tema molto trattato in questo blog: il carcere.  A partire da oggi infatti, verranno periodicamente ospitati i racconti dei detenuti di Marassi, estrapolati dalla rivista trimestrale AREA di SERVIZIO. Nel carcere di Genova infatti, per chi non lo sapesse, è attiva una vera e propria redazione giornalistica e questa collaborazione vuole riconoscerle precisamente l’autorevolezza nel parlare in prima persona delle giornate di questi giornalisti dietro le sbarre. Uno sguardo condivisibile o no, ma certamente un autentico punto di vista interno alle galere nostrane. Buona lettura.

Sono un detenuto che per lentezza processuale si trova da circa 19 mesi nella sezione Giudicabile del Carcere di Marassi, la Iª Sezione.

Ho visto entrare e uscire e rientrare centinaia di ragazzi.

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Storia di un interinale di provincia. (Ultima puntata). Di Paolo Odello

Terza e ultima puntata nel mondo del lavoro precario all’interno di una fabbrica del ponente ligure. L’elezione della rappresentanza sindacale, la prima nella storia della fabbrica, la paura di ritorsioni, quando il rinnovo del contratto è appeso al filo della propria docilità; storie di uomini che ci mettono la faccia e uomini che non si vogliono esporre, speranza, disperazione, orgoglio e codardia: storie del ventunesimo secolo nella lotta quotidiana per un lavoro degno di un paese civile.

Il nuovo compagno, Marco, questa mattina non parla. Incazzato nero si esprime soltanto a monosillabi.

Gli hanno rinviato di una settimana la visita medica per il porto d’armi. Ha fatto domanda alla Vigilanza come guardia giurata. Pensa solo al giorno delle dimissioni volontarie e all’assemblea non ci sarà.

“Un lavoro sicuro” dice. “Contributi pagati e tredicesima, un lavoro che mi permetterà di mettere in cantiere quel bambino che vogliamo tanto”.

È un interinale e come tutti vuole sicurezza. Sono quindici giorni che aspetta. Conta anche i minuti che lo separano dalle dimissioni.

“Qualsiasi cosa è meglio di questa merda”. Leggi tutto “Storia di un interinale di provincia. (Ultima puntata). Di Paolo Odello”

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Il qualunquismo della violenza.

Tutta Italia ha visto il volto insanguinato del premier Berlusconi.

Belusconi aggredito. (Foto Repubblica)

Berlusconi il cittadino scelto dagli elettori per rappresentare gli interessi del paese e Tartaglia, un cittadino italiano che in un attimo, con un gesto estremo, ha scelto di diventare il simbolo di un discontento generale crescente, punta di iceberg della sofferenza profonda che vive il Belpaese.
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I lavoratori Eutelia abbandonati da tutti. Insegnamento ai lavoratori italiani.

Questo intervento dei lavoratori dell’Eutelia trova spazio nelle pagine del Secolo 21, a causa dell’assoluto silenzio sotto il quale questo episodio è stato coperto dall’informazione ufficiale, e a causa della sua emblematicità rispetto alle attuali modalità operative nel mondo del lavoro. I lavoratori di Italia, Repubblica fondata sul lavoro, si svegliano scoprendo una Repubblica precaria, come precari sono gli impieghi che ella riserva ai suoi cittadini elettori.

manifestazione_arezzo21
MANIFESTARE PER IL DIRITTO A LAVORARE

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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