L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito

Nelle scuole italiane i ragazzi si drogano.

Come affrontare questa evidenza, senza la solita dose di paternalismo ipocrita?

Ca c'est ne pas un joint

Come invertire la tendenza che porta frequentemente tanti adolescenti a voler cercare nuovi percorsi portandoli spesso a scoprire quelli più pericolosi? In che modo fornire le basi per scongiurare reiterate tragedie familiari che con l’informazione disponibile ai giorni nostri dovrebbero essere notevolmente diminuite?
La scuola, eterno cruccio di generazioni di giovani adulti che si accingono a diventare uomini. All’interno delle scuole i ragazzi socializzano, imparano a scegliere e fanno, in un certo senso, le prime esperienze che nel bene e nel male li porteranno ad essere gli uomini che saranno.

Fra le altre cose, all’interno della scuola, gli adolescenti fanno il loro incontro con il mondo degli stupefacenti, legali ed illegali, e proprio la delicatezza della loro età e il potenziale distruttivo di queste sostanze sono il tema attorno al quale ruota questa riflessione. Leggi tutto “L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito”

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Foto di gruppo con nessuno. Quando sono gli italiani a emigrare.Di Massimiliano Crociatelli

L'emigrazione dei giovani italiani all'estero rappresenta un fenomeno sottovalutato

Ripenso a scene di film o di romanzi: escamotage narrativo, il protagonista prende in mano una foto di quando era giovane in compagnia degli amici e inizia a pensare. Fin dove è arrivato uno, la carriera fatta dal meno studioso della classe e l’inaspettato fallimento del secchione. Riporto questa scena nella vita reale e anch’io inizio a pensare dove siano arrivati quei giovani nella foto e la risposta spesso è una sola: lontano. Non lontano in senso metaforico, ma geografico.

Giorgio lavora a Madrid, Emanuele a Barcellona, Francesca a Parigi, Greta a Lisbona. Facce cresciute in quei tre o quattro chilometri di paesino ligure, quasi tutti indirizzati agli studi universitari, a volte a master e stage. Come Elena che lavora e vive a Sidney con la sua laurea conseguita in Italia e il suo Erasmus alla Rey Juan Carlos di Madrid; e l’elenco continua senza sosta con Daniele che lavora a New York, Eden a Londra, Alessandra a Madrid, Emiliano e Simone a Hong Kong, Elisa a Barcellona.

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Due gocce di felicità. Di Massimiliano Crociatelli

Marca male. Intendo, lo sappiamo tutti, i tempi non sono rosei: la crisi economica tanto sbandierata, che poi è anche crisi di identità e di valori, la precarietà, la disoccupazione, l’incertezza del futuro. Parlo a titolo personale, ma so di includere moltissimi miei coetanei, quando non anche quarantenni e cinquantenni rimasti senza lavoro e ormai fuori dal mercato, con una famiglia sulle spalle e una casa da finire di pagare quando saranno vecchi: una laurea che è un foglio con scritto sopra “deridimi”, visto che sembra andare di moda trattare chi ha compiuto l’intero ciclo di studi come un imbecille e guardare con sospetto chi si affanna a proseguire in un master o in un dottorato, come fosse uno che non ha voglia di lavorare e si è rifugiato in università; una pila di contratti a termine alle spalle, rinnovati ogni tre, sei o dodici mesi, quando il contratto c’era e non ci si rivolgeva al lavoro nero. A corredo, nel curriculum personale del giovane moderno, non può mancare qualche esperienza di stage gratuito, un periodo di studio all’estero, qualche lingua straniera più o meno acquisita. Leggi tutto “Due gocce di felicità. Di Massimiliano Crociatelli”

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Infotainment e l’esodo della notizia. Viaggio nel mondo dell’informazione.

La giornata è stata lunga, i riflettori della ribalta si sono affievoliti, solo adesso tornati a casa e ritrovata l’intimità familiare, ci possiamo concedere un attimo di respiro. Accendo la televisione. Mi accomodo sulla poltrona. Le immagini si susseguono al ritmo imposto dal telecomando, il controllo dell’uomo sulla macchina. Mi capita sotto occhio un approfondimento, interessato ascolto. La telecamera mostra le conseguenze di una guerra, non importano le parti in causa, la trasmissione, si sofferma nel descrivere le rispettive giustificazioni, ineccepibili e le reciproche sofferenze, drammatiche. Ascolto interessato, nessuna delle trasmissioni del palinsesto televisivo aveva fino ad oggi proposto un’immagine tanto reale e immediata, un reportage sul campo, che spiegasse la realtà vissuta in quell’angolo di globo. Sono soddisfatto, anche la tv italiana ogni tanto propone, materie sulle quali riflettere. Pubblicità. Al ritorno in studio i presentatori scherzano gigioni con la bella presentatrice, l’atmosfera è rilassata, niente turba le loro posture. Leggi tutto “Infotainment e l’esodo della notizia. Viaggio nel mondo dell’informazione.”

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I lavoratori Eutelia abbandonati da tutti. Insegnamento ai lavoratori italiani.

Questo intervento dei lavoratori dell’Eutelia trova spazio nelle pagine del Secolo 21, a causa dell’assoluto silenzio sotto il quale questo episodio è stato coperto dall’informazione ufficiale, e a causa della sua emblematicità rispetto alle attuali modalità operative nel mondo del lavoro. I lavoratori di Italia, Repubblica fondata sul lavoro, si svegliano scoprendo una Repubblica precaria, come precari sono gli impieghi che ella riserva ai suoi cittadini elettori.

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MANIFESTARE PER IL DIRITTO A LAVORARE

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