Infotainment e l’esodo della notizia. Viaggio nel mondo dell’informazione.

La giornata è stata lunga, i riflettori della ribalta si sono affievoliti, solo adesso tornati a casa e ritrovata l’intimità familiare, ci possiamo concedere un attimo di respiro. Accendo la televisione. Mi accomodo sulla poltrona. Le immagini si susseguono al ritmo imposto dal telecomando, il controllo dell’uomo sulla macchina. Mi capita sotto occhio un approfondimento, interessato ascolto. La telecamera mostra le conseguenze di una guerra, non importano le parti in causa, la trasmissione, si sofferma nel descrivere le rispettive giustificazioni, ineccepibili e le reciproche sofferenze, drammatiche. Ascolto interessato, nessuna delle trasmissioni del palinsesto televisivo aveva fino ad oggi proposto un’immagine tanto reale e immediata, un reportage sul campo, che spiegasse la realtà vissuta in quell’angolo di globo. Sono soddisfatto, anche la tv italiana ogni tanto propone, materie sulle quali riflettere. Pubblicità. Al ritorno in studio i presentatori scherzano gigioni con la bella presentatrice, l’atmosfera è rilassata, niente turba le loro posture. Leggi tutto “Infotainment e l’esodo della notizia. Viaggio nel mondo dell’informazione.”

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Il Secolo 21

Il giornalista non finisce il suo lavoro quando ha terminato l’articolo, butta via la penna, e sospira sollevato: per oggi basta. Nel mondo non esiste una “chiusura”, come nelle redazioni. Il giornale esce, ma il mondo va avanti ed il giornalista, quello vero, già osserva e guarda al domani, al dopodomani, cerca la prossima “materia”, quel misterioso condensato di propositi e incidenti, di tragedie che colpiscono i popoli e di smorfie della stupidità, di intrighi umani e concatenazioni del Caso, in ogni istante, dappertutto nel mondo. Scrivere sui giornali è una condizione, una condizione nervosa.

Di solito preferisco il giornalismo che assomiglia alla poesia, piuttosto che la poesia che assomiglia al giornalismo…Amo quella tensione nervosa, amo quell’istante in cui sento di essere riuscito a catturare qualcosa del tempo che scorre.

SA’NDOR MA’RAI

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