Genova. I tranvieri si fermano e si affollano sotto la sede Rai di corso Europa perché oltre a tutti i problemi dell’azienda AMT, sono due anni che aspettano il rinnovo del contratto nazionale, loro che ce l’hanno ancora. Di seguito la storia di Ivan, in AMT dal 2008, con alle spalle svariate esperienze lavorative, testimonianza utile a comprendere il futuro del trasporto pubblico genovese. Leggi tutto “Tranvieri sotto la Rai.”
I lavoratori del Carlo Infelice e i precari della ricerca.
Queste sono le voci dei lavoratori del Carlo Infelice e dei ricercatori precari dell’Università, che riuniti ieri sera a De Ferrari, (figurati la crisi che sodalizi crea, teatro e ricerca) hanno alzato la testa per protestare contro lo stato impressionante di abbandono nel quale sono entrambi lasciati dalle istituzioni. Ai primi è stato detto, dal non è vero che è tirchio Garrone, che devono limitari i propri privilegi, i secondi invece vivono grazie alla raccolta di fondi nelle piazze, alle offerte dei cittadini e senza un degno finanziamento pubblico.
Situazione ottimale insomma. Perché l’Italia è uscita dalla crisi.
Le voci sono state raccolte a caldo.

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Che fine hanno fatto le nostre pensioni? Intervista a Filippo Taddei.
Economista bolognese, Filippo Taddei ha recentemente spiegato sulle righe dell’Espresso perché in Italia esiste una generazione senza pensione: gli under 35. Oggi sul Secolo 21 Taddei continua ad affrontare l’argomento, proponendo differenti stimoli di riflessione per quei giovani il cui presente è tanto incerto quanto il futuro tragicamente inesorabile.
Questi giovani che condividono il destino al quale il paese è rivolto. Contratti atipici, sempre più diffusi e normalità per la maggioranza, contributi versati e non, innalzamento dell’età pensionistica.
La voce è circolata e si è diffusa, ormai è ufficiale: nessuno prenderà la pensione. Ma come è potuto succedere? E soprattutto dove sono i responsabili?
La parola all’esperto..
Esiste in Italia una generazione senza pensione e come si è arrivati a questa situazione?
Dire che le giovani generazioni di oggi non avranno una pensione è sbagliato. Il problema è nel livello di pensione che percepiranno, ed è drammatico. Chi comincia a lavorare oggi guarda ai propri genitori per farsi un’idea del livello della pensione che riceverà e non ci potrebbe essere errore più grande.
Un lavoratore che va in pensione nel 2008 a 63 anni, dopo una carriera di 35 anni da dipendente privato, riceve in pensione poco meno del 70% dell’ultimo stipendio, contro il solo 50% che riceverebbe se andasse in pensione nel 2040. A parità di carriera lavorativa naturalmente. Queste sono stime della Ragioneria Generale dello Stato, numeri che tutti possono controllare.
Bisogna però ricordare che queste sono valutazioni ottimistiche: tra le giovani generazioni è difficile trovare qualcuno che, assunto con un contratto a tempo indeterminato a 28 anni, potrà vantare una carriera che permetta di arrivare a 63 anni con ben 35 anni di contributi.Se poi si volesse fare il confronto sulle pensioni dei lavoratori autonomi, la differenza sarebbe ancora più drammatica:
si passerebbe da una pensione eguale al 68% dell’ultimo stipendio nel 2008 ad una che ne supera di poco il 30% nel 2040. Leggi tutto “Che fine hanno fatto le nostre pensioni? Intervista a Filippo Taddei.”