Marca male. Intendo, lo sappiamo tutti, i tempi non sono rosei: la crisi economica tanto sbandierata, che poi è anche crisi di identità e di valori, la precarietà, la disoccupazione, l’incertezza del futuro. Parlo a titolo personale, ma so di includere moltissimi miei coetanei, quando non anche quarantenni e cinquantenni rimasti senza lavoro e ormai fuori dal mercato, con una famiglia sulle spalle e una casa da finire di pagare quando saranno vecchi: una laurea che è un foglio con scritto sopra “deridimi”, visto che sembra andare di moda trattare chi ha compiuto l’intero ciclo di studi come un imbecille e guardare con sospetto chi si affanna a proseguire in un master o in un dottorato, come fosse uno che non ha voglia di lavorare e si è rifugiato in università; una pila di contratti a termine alle spalle, rinnovati ogni tre, sei o dodici mesi, quando il contratto c’era e non ci si rivolgeva al lavoro nero. A corredo, nel curriculum personale del giovane moderno, non può mancare qualche esperienza di stage gratuito, un periodo di studio all’estero, qualche lingua straniera più o meno acquisita. Leggi tutto “Due gocce di felicità. Di Massimiliano Crociatelli”