L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito

Nelle scuole italiane i ragazzi si drogano.

Come affrontare questa evidenza, senza la solita dose di paternalismo ipocrita?

Ca c'est ne pas un joint

Come invertire la tendenza che porta frequentemente tanti adolescenti a voler cercare nuovi percorsi portandoli spesso a scoprire quelli più pericolosi? In che modo fornire le basi per scongiurare reiterate tragedie familiari che con l’informazione disponibile ai giorni nostri dovrebbero essere notevolmente diminuite?
La scuola, eterno cruccio di generazioni di giovani adulti che si accingono a diventare uomini. All’interno delle scuole i ragazzi socializzano, imparano a scegliere e fanno, in un certo senso, le prime esperienze che nel bene e nel male li porteranno ad essere gli uomini che saranno.

Fra le altre cose, all’interno della scuola, gli adolescenti fanno il loro incontro con il mondo degli stupefacenti, legali ed illegali, e proprio la delicatezza della loro età e il potenziale distruttivo di queste sostanze sono il tema attorno al quale ruota questa riflessione. Leggi tutto “L’ora di stupefacenti: per una nuova pragmatica scolastica. Di Carlos Rafael Esposito”

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Bullismo, fenomeno di despistaggio mediatico.

Questo lavoro si inserisce all’interno di un’inchiesta del Secolo 21 sui disturbi del comportamento nell’adolescenza.

La scuola italiana è inadatta all'educazione dei giovani del XXI secolo.

Accendere la televisione e ascoltare la quotidiana dose di affabulazione proposta. Fra le altre una tendenza sembra aver preso campo stabilmente, il collegamento in diretta con gli istituti scolastici di tutto il paese, funestati sempre più spesso da episodi dilaganti di bullismo. Ma che significa bullismo e cosa implica questa gestione mediatica di un fenomeno giovanile?

I giovani sono diventati ingestibili. Le scuole, la famiglia, l’oratorio e lo sport non provvedono più a creare nel giovane l’adesione ai valori positivi della nostra società, come solidarietà e altruismo, adesione necessaria per la stessa conservazione delle prospettive connaturate alla cultura della condivisione e dello stare insieme. Leggi tutto “Bullismo, fenomeno di despistaggio mediatico.”

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Quando gli immigrati scappano dall’Italia.

Aisha è una donna mediterranea, viene dal Marocco dove ha studiato letteratura inglese a Casablanca e vive in Italia dall’ormai lontano 1992. La sua storia racconta un esempio comune fra le vite degli immigrati, un matrimonio con un cittadino italiano, i figli, l’integrazione sudata e mai davvero raggiunta. Un punto di vista prezioso, uno stimolo per uscire dai pregiudizi più immediati e nocivi della retorica ufficiale, una voce interna alle dinamiche migratorie e ai processi di esclusione sociale. Leggi tutto “Quando gli immigrati scappano dall’Italia.”

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

Leggi tutto “Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.”

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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