Che succede ai nostri ragazzi? Di Vincenzo Andraous.

La prova di maturità consiste nello spruzzare materiale infiammabile su un braccio del ragazzo e con l’accendino dargli fuoco, finendo direttamente all’ospedale per le bruciature, se non per il coma etilico in agguato.
La prova di virilità è nella violenza perpetrata sulla donna, sulla ragazza, a volte poco più che bambina.
In entrambi i casi il risultato è devastante, vittima e carnefice con la vita

Le botte i bulli di oggi i bulli di ieri. Ma che cos'è il bullismo se non il riflesso della violenza di questa società nelle mani degli adolescenti?

depredata della sua dignità, e senza rispetto la vita rimane spesso spezzata ancor prima di nascere.
Comportamenti autolesionistici o violenti, abituano al colpo secco, alla carne lacerata, ma disabituano alla relazione, sono la scopiazzatura di una prassi ormai consolidata nella cartellonistica adulta, inducono a nascondere il disagio, a mimetizzare fenomeni ripetuti che diventano dato esponenziale.
Ma cosa spinge un giovanissimo a farsi del male in questa maniera, quale la molla a diventare l’infame protagonista del dolore altrui? Leggi tutto “Che succede ai nostri ragazzi? Di Vincenzo Andraous.”

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Angela Burlando: “Il reato di clandestinità è contrario alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”

Degrado, videosorveglianza, telefoni intelligenti, mappe interattive del crimine, immigrazione e diritti, alpini, anarchici, avvisi orali e impunità delle forze dell’ordine.

Un punto di vista sulla realtà.

Decoro, degrado e sicurezza. Questo mettere sullo stesso piano ambiti differenti della vita collettiva che conseguenze può portare in termini di sviluppo del controllo sociale?

Sicurezza dei diritti o diritto alla sicurezza? Cinesi in Via S. Luca. Foto di Alessandra Daglio

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Omicidio allo Zapata: occhio agli sciacalli. Di Salvatore Palidda

Centro sociale Emiliano Zapata, Genova Sampierdarena.

L’uccisione per accoltellamento di un giovane di 17 anni domenica sera davanti o dentro al centro sociale Zapata è senz’altro un fatto orribile e insopportabile ancor più di qualsiasi altra morte perché si tratta dell’uccisione di un giovane. Sicuramente atroce per i familiari e amici, una tale tragedia colpisce anche chi cerca di aiutare i giovani a evitare di scivolare nello scontro per costruirsi qualche possibilità di sopravvivenza pacifica in una congiuntura economica e politica fra le più sfavorevoli ai giovani. Leggi tutto “Omicidio allo Zapata: occhio agli sciacalli. Di Salvatore Palidda”

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Essere senza casa a Genova, città dei diritti?

Le panchine sono amiche di chi non ha casa. La giunta di centro sinistra decide di inserire dei dissuasori per chi si sdraia, oppure fa prima: le toglie.

Negli ultimi venti anni ne sono morti circa duecento. E se per un detenuto suicida in carcere la cronaca riserva ancora un trafiletto di cronaca nera, per un barbone, sporco, sudicio e maleodorante, nessun giornalista prende la briga di approfondire.

Il disagio sociale solca un netto passo, i meccanismi centrifughi dell’esclusione sociale si muovono inesorabili nelle zone dell’ombra: non il malessere del disadattato, ma la squallida vita di un eremita metropolitano.

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