Sanatoria truffa e Stato truffatore?

Il Danno e la Beffa. Di Ambra Coniglione.

Può uno Stato essere considerato truffatore dai suoi cittadini? Le ferite di Brescia ancora aperte, la gestione scellerata dell’ordine pubblico, il razzismo istituzionale che si declina con leggi discriminatorie per gli stranieri e il manganello per chi sostiene rivendicazioni egalitarie e di spirito democraticamente inclusivo: in questo momento il clima politico sostiene un approccio ampiamente lesivo dei diritti fondamentali dell’individuo. A maggior ragione se proveniente da un paese estero oppure se cresciuto in Italia sino al diciottesimo anno, poi lo affida alla ruolette della clandestinità. La battaglia che sostiene chi ha meno potere è una battaglia per tutte le generazioni future che avranno il destino di nascere in questo paese, becero, dilaniato e mai stanco di se stesso. E allora, finalmente, nell’atrio della Prefettura di Genova, la CGIL ha organizzato un presidio per esprimere solidarietà ai ragazzi saliti sulla gru per protestare contro una sanatoria che avrebbe dovuto regolarizzare il loro soggiorno e che invece si è rivelata nei fatti soltanto un’azione per fare cassa.

Dove scatta il dolo in un’azione legislativa di questo tipo? Il Secolo 21 cerca di fare un pò di chiarezza intervistando Rachid Khay, dell’Arci di Genova, mentore dell’Ufficio immigrati e Alessandra Ballerini, avvocato, in prima linea nella difesa dei loro diritti. Leggi tutto “Sanatoria truffa e Stato truffatore?”

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I falsi miti sull’immigrazione. Di Giacomo Solano

Il tema dell’immigrazione connesso a quello della sicurezza è divenuto ormai una questione fondamentale del dibattito pubblico.

Sotto questo profilo gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dal dilagare della paura verso l’altro e ciò è avvenuto soprattutto in relazione al presunto rapporto fra immigrazione clandestina e aumento della criminalità.

Bisogna, a questo punto, mettere in evidenza come tutto scaturisca dalla violazione del divieto, ingiustificato, di emigrare che porta quindi alla clandestinità e a tutti i rischi che ne conseguono. Inoltre molti italiani sono spaventati dall’attribuzione ai migranti di privilegi e benefici legati all’assistenza del cittadino da parte dello Stato: essi temono che ciò accentui la riduzione dei benefici che essi godono. Ma descrivere gli immigrati come coloro che ci “rubano” il lavoro e ci rendono più difficoltoso l’accesso ai servizi è dare una visione distorta, tendenziosa  e perfino razzista della realtà.

Obiezione è quando dico: questo non mi va bene. Resistenza è quando rendo sicuro che ciò che non mi piace non succederà più. Ulriche Meinhof. Foto di Alejandra Daglio

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Anti razzismo, sciopero degli stranieri e Primo marzo su Telenord

Sabato scorso sono stato intervistato da Telenord sul futuro e ragione di essere del movimento del Primo marzo. In un momento storico nel quale essere esplicitamente avversi alle norme razziste vigenti è diventato un pericolo da scontare a livello personale, e mentre la solidarietà verso i discriminati è vista dal mondo della politica come una minaccia alla passiva accettazione delle regole, poter raccontare, anche se brevemente, il nostro punto di vista è un’occasione da non perdere.

Partito da Via Cantore, lungo la strada incontro tre ratti di fogna che, incuranti, dei nobili principi che levano la mia azione, mi mostrano il cammino. Penso ad una futura inchiesta su di loro se ci sarà il tempo.

Ricordo, prima del video, i punti sul quale il Comitato del Primo marzo di Genova vuole portare l’attenzione dell’opinione pubblica:

1) Riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce in questo paese.

2) Allungare i tempi di durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione.

3) Abolizione del pacchetto sicurezza, abrogazione del reato di clandestinità, della Bossi Fini e chiusura dei CIE ex CPT.

4) Guerra al lavoro nero e senza diritti.

5) Diritti di voto amministrativo agli stranieri.

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Che succede nei Centri di identificazione ed espulsione?

In questo articolo Il Secolo 21 affronta il problema, rimosso dal dibattito pubblico, dei CIE: Centri di Identificazione ed Espulsione. Cosa succede realmente all’interno di queste galere per stranieri? Quali sono le condizioni di vita? Chi sono le persone lì confinate e quali le loro storie?

Lo chiediamo a Simone Ragno dell’Ufficio Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Lazio pochi giorni dopo la rivolta che ha funestato il perimetro del CIE di Ponte Galeria di Roma.

Il CIE di Ponte Galeria a Roma

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Angela Burlando: “Il reato di clandestinità è contrario alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”

Degrado, videosorveglianza, telefoni intelligenti, mappe interattive del crimine, immigrazione e diritti, alpini, anarchici, avvisi orali e impunità delle forze dell’ordine.

Un punto di vista sulla realtà.

Decoro, degrado e sicurezza. Questo mettere sullo stesso piano ambiti differenti della vita collettiva che conseguenze può portare in termini di sviluppo del controllo sociale?

Sicurezza dei diritti o diritto alla sicurezza? Cinesi in Via S. Luca. Foto di Alessandra Daglio

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Pacchetto sicurezza e il 1 marzo. L’economia sommersa e il ruolo dei lavoratori

Se la discriminazione legislativa fosse un binario del treno e le decisioni politiche, assunte sull’onda della propaganda mediatica della paura-fai da te, fossero le stazioni, il pacchetto sicurezza varato la scorsa estate dal Ministero dell’Interno, sarebbe uno snodo ferroviario fondamentale per comprendere il tragitto intrapreso dalla politica nel percorrere coscientemente la direzione verso il razzismo istituzionale.

1 marzo sciopero contro la discriminazione e il razzismo istituzionale.

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Le pillole del saggio: Geneviéve Makaping e l’immigrazione

Immigrati in coda per il permesso di soggiorno

Il passato 28 novembre sono stati convocati a Milano dall’associazione Ethnoland gli Stati generali degli immigrati: un momento per ascoltare il punto di vista degli stranieri e riflettere sulle dinamiche create dall’attuale approccio politico al fenomeno. Lo slogan di convocazione è stato: ” Conoscere una sola lingua, un solo lavoro, un solo costume, una sola civiltà, conoscere una sola logica è una prigione.” Di seguito l’opinione di Geneviéve Makaping docente di antropologia culturale presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università della Calabria. Piccole, concise, schiette pillole di saggezza. Leggi tutto “Le pillole del saggio: Geneviéve Makaping e l’immigrazione”

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Zurigo Genova, il futuro della moschea e gli zingari di La Spezia.

Sull’asse Zurigo- Genova si riaccende la protesta. Ieri c’è stata una manifestazione di cittadini contro la costruzione della moschea nel quartiere Lagaccio. I leghisti, sobillati dal recente referendum elvetico, che pone un alt alla costruzione di nuovi minareti, hanno deciso di battere il ferro finché è caldo e di portare nuovamente la protesta in strada. Ma che paura hanno questi cittadini di concedere un luogo di culto degno ad una comunità che a Genova conta 10 mila presenze? Leggi tutto “Zurigo Genova, il futuro della moschea e gli zingari di La Spezia.”

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