
A Marzo 2010 gli elettori liguri saranno chiamati alle urne per scegliere il loro rappresentante, il Governatore regionale. Sono partite infatti di buon tempo le rispettive campagne di marketing politico per destare interesse, accaparrarsi le simpatie, informare gli elettori sulle eventuali

differenze delle rispettive liste. Insomma gli esperti di comunicazione dei rispettivi schieramenti hanno messo in campo le loro competenze sfornando i manifesti che in questo periodo di attesa saranno il vettore dei messaggi della compagine del centro sinistra ( Burlando) e della compagine del centro destra ( Biasotti).
Da un lato vediamo Mario, Luigi e Clara a rappresentare le fasce sociale che stanno a cuore a Burlando: pensionati, pendolari e bambini, dall’altro lato abbiamo il bel Biasotti inquadrato con un mezzo busto da condottiero che efficacemente esalta le sue qualità di dirigente.
Che differenze e somiglianze manifestano fra loro i due manifesti?
Premessa, il lavoro degli esperti di comunicazione si va a inserire in un periodo storico dove la politica ha perso lo smalto e la credibilità che dovrebbe essere la sua prima direttiva. Gli elettori sono fisicamente e politicamente separati dal mondo della politica visto, spesso a buon ragione, come mondo del malaffare o del tramite al malaffare. Il compito dunque è arduo: stabilire una sorta di connessione che ad hoc vada a rinsaldare quel rapporto così frustrato fra gli elettori e i propri rappresentanti.
Burlando lo fa con piglio di non protagonismo, scelta tattica, esautorando la propria immagine dalle stampe, e lasciando lo spazio ai suoi elettori, presunti e auspicabili. Abbiamo Mario, pensionato con probabili problemi di salute, visto che si afferma che ora può essere assistito a casa sua, e prima? Abbiamo Luigi, pendolare affranto, che nel periodo in cui proprio la Regione deve negoziare il nuovo contratto di servizio con Trenitalia sino al 2014 ( vedi www.pendolariliguri.blogspot.com), afferma di sapere che ora qualcuno si occupa dei pendolari. Anche se non si vedono propriamente i risultati. E infine abbiamo la bella Clara, che non rappresenta una papabile elettrice, ma il suo candore e sorriso dovrebbero invogliare gli elettori, fidandosi a votare.

Questi manifesti hanno l’obiettivo di legittimare l’attuale Governatore nel suo operato e di proiettare gli effetti benefici della sua gestione nel futuro, e nello stesso presente, come denota la parola ora ripetuta in tutti gli slogan. Ora gli elettori di Burlando hanno preso coscienza della propria fortuna, anche se allo stesso tempo fa riflettere l’indeterminatezza di questa realizzazione. Infatti non c’è un solo riferimento allo stato attuale delle cose: assistenza domiciliare per gli anziani, situazione quotidiana dei pendolari e problematiche scolastiche. Insomma il dubbio è che la dimensione che traspare dai manifesti di Burlando sia quella appariscente, ma dell’apparenza.
Al contrario in perfetto stile centro destra i manifesti del concorrente e anch’egli ex Presidente della Regione, della serie viva la politica che si rinnova, Sandro Biasotti. Lui ci mette la sua faccia. Guarda i suoi elettori e li rassicura, con gli slogan che caratterizzano i suoi poster: ” La Liguria merita più lavoro” ” Più sanità, meno attese.”, ” Più finanziamenti, meno sprechi”. Insomma l’uomo giusto al posto giusto. Le sue promesse sono chiaramente slogan elettorali. Individuati due problemi generici, attese e sprechi, non ne approfondisce le cause, ma ne sostanzia un cambiamento in positivo. Più e meno. Con la dialettica della somma positiva alla sottrazione cerca un consenso sulla base del previsto miglioramento.

Che la Liguria come tutto il resto d’Italia, basi la propria amministrazione pubblica sul rispetto dello spreco e delle lungaggini burocratiche fini a se stesse, non trova credo nessuna obiezione. Se Biasotti possa essere il cavaliere senza macchie che riporta la gestione pubblica nelle prassi dell’efficienza e della trasparenza, si vedrà nel caso venga eletto.
Sicuramente in futuro in vista delle elezioni i due candidati offriranno nuovi spunti su cui riflettere sviluppando i temi posti nei rispettivi manifesti. Quando ci sarà un dibattito pubblico con l’esposizione dei programmi sarà possibile valutare complessivamente le strategie politico-comunicative, fino a quel momento ci accontenteremo di incrociare Mario, Clara, Luigi, felici del loro benessere e il bel Sandro Biasotti, sicuri della sua buonafede e della sua lungimiranza.
Per approfondimenti vedi anche:
La realtà dietro le immagini: la campagna elettorale in Liguria.
Regionali. Laura Paleari:” La vera cura efficace non può prescindere dalla ricerca”.
Delle promesse elettorali ne abbiamo piene le tasche. Molto più interessante l’approccio dell’attuale governatore, certo sarebbe bello che quel “continua” spiegasse poi in qualche modo i dettagli di quello che si è fatto.
Saluti.
Purtroppo credo che quel ” continua” sia un’indefinito glissare sui problemi di tutti i giorni. Né a destra né a sinistra vedo una concreta alternativa allo strapotere della ben nota Casta. La Liguria non fa eccezione.
bella questa analisi… è vero, burlando ha cambiato strada (c’è anche da dire che la sua faccia è difficile da vendere). Però ogni volta che vedo la foto di Mario, il pensionato, tristemente appoggiato al muro, mi viene da pensare che ne ha già passate troppe e che né Burlando né Biasotti meritino i nostri voti… ah, santa democrazia
bella questa analisi… è vero, burlando ha cambiato strada (c’è anche da dire che la sua faccia è difficile da vendere). Però ogni volta che vedo la foto di Mario, il pensionato, tristemente appoggiato al muro, mi viene da pensare che ne ha già passate troppe e che né Burlando né Biasotti meritino i nostri voti… ah, santa democrazia
bella questa analisi… è vero, burlando ha cambiato strada (c’è anche da dire che la sua faccia è difficile da vendere). Però ogni volta che vedo la foto di Mario, il pensionato, tristemente appoggiato al muro, mi viene da pensare che ne ha già passate troppe e che né Burlando né Biasotti meritino i nostri voti… ah, santa democrazia