L’amica Simone Pétrement racconta in una mirabile e discreta biografia la vita mirabile e discreta di una giovane donna, Simone Weil, libera per tutta la sua vita ( 1909-1943) di lottare per l’emancipazione dell’uomo, emancipazione in primo luogo dai miti della civiltà contemporanea, fra i quali a suo parere ha influenza peggiore il concetto di rivoluzione che quello di religione.
Fra le riflessioni comprese nella biografia quella proposta mantiene un effetivo legame con i vizi della politica italiana contemporanea:
” [Simone Weil] Insiste in modo particolare sulla coppia libertà di opinione e verità. Ritiene necessario, affinché questi bisogni siano rispettati, che si vieti ogni propaganda di partito come pure ogni pressione di un gruppo sui propri membri per imporre certe opinioni ( cioè ogni pressione esercitata in virtù della nozione di ortodossia). Consiglia anche di creare dei tribunali davanti ai quali si possano citare tutti quegli scrittori o giornalisti che abbiano pubblicato consapevolmente delle mensogne oppure degli errori che avrebbero potuto facilmente evitare. ”
Per approfondimenti ” Manifesto per la soppressione dei partiti politici”
