Guerriglia a Roma. La città di nuovo sotto shock.

Dall’inviato Pompilio Struzzo la cronaca minuziosa dei clamorosi eventi che hanno riportato Roma nella spirale della violenza. Questa volta gli scontri alla manifestazione dei pensionati.

Pensionati senza freno a Roma. Alemanno disperato. Maroni: “Reintroduciamo la
Linea Gotica.”

Roma – 29 ottobre.
Con le ferite ancora aperte dopo i gravi fatti che hanno traumatizzato la capitale il 15 ottobre, torna la paura a Roma, in occasione della manifestazione indetta dal sindacato dei pensionati Spi/Cgil. “Nessun Dorma” il profetico nome dato all’iniziativa, e difatti nessuno oggi può godere del meritato riposo del fine settimana. Già dalla notte di giovedì decine di pullman carichi di anziani indignati hanno cominciato ad invadere le strade. La concentrazione era in Piazza del Popolo alle ore 10 di mattina, i pensionati avevano sostenuto nelle settimane precedenti che sarebbero scesi in piazza “per dire no alle politiche economiche di questo Governo, no ai tagli dello stato sociale” e che il raduno nazionale sarebbe stato “una grande manifestazione, pacifica e combattiva” ed effettivamente i primi attimi si sono svolta senza incidenti, in un gioioso clima di serenità e festa. Ma presto alle allegre e svolazzanti bandiere rosse del sindacato si sono sostituiti i bastoni: impugnati con mano malferma ma decisa, si sono abbattuti con indicibile violenza su quanto capitava alla loro portata. Leggi tutto “Guerriglia a Roma. La città di nuovo sotto shock.”

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Sopporto anche il ridicolo di aver finora, solo imbrattato d'inchiostro il volto dell'ingiustizia. (Bernanos, 1937)
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Il Secolo 21

Il giornalista non finisce il suo lavoro quando ha terminato l’articolo, butta via la penna, e sospira sollevato: per oggi basta. Nel mondo non esiste una “chiusura”, come nelle redazioni. Il giornale esce, ma il mondo va avanti ed il giornalista, quello vero, già osserva e guarda al domani, al dopodomani, cerca la prossima “materia”, quel misterioso condensato di propositi e incidenti, di tragedie che colpiscono i popoli e di smorfie della stupidità, di intrighi umani e concatenazioni del Caso, in ogni istante, dappertutto nel mondo. Scrivere sui giornali è una condizione, una condizione nervosa.

Di solito preferisco il giornalismo che assomiglia alla poesia, piuttosto che la poesia che assomiglia al giornalismo…Amo quella tensione nervosa, amo quell’istante in cui sento di essere riuscito a catturare qualcosa del tempo che scorre.

SA’NDOR MA’RAI

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