La lezione che non voglio imparare.

Stefano Francesca ex portavoce della Vincenzi.

Ci sono persone che per sopravvivere fanno sacrifici e la mattina quando è ancora buio si alzano per guadagnarsi il pane. Ci sono persone che salgono addormentate sui bus della città e a tutte le ore raggiungono il loro luogo di lavoro. Questa è la gente comune che fatica, si trascina, s’ indurisce e tira avanti, a volte cadono, fanno degli errori e allora, nello stretto tempo che si ha per non soccombere, si riprende fiato e si continua la stessa strada. A me piace chiamarli eroi. Sono gli eroi dei giorni nostri. Poi, ci sono i super eroi.

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Chi difende i genovesi?

Riporto il testo di un volantino distribuito dal MIL ( Movimento indipendentista ligure).  Effettivamente se comparato con i dibattiti nazionali, queste rivendicazioni assumono un particolare sapore remoto di inaspettata concretezza. Insomma chiare rivendicazioni che influiscono direttamente e senza retorica sulla qualità della vita del cittadino genovese. Leggi tutto “Chi difende i genovesi?”

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Sicurezza sul lavoro e controlli. Il punto di vista dei medici. Di Roberto Tafuro

In molte realtà produttive siamo in grosse difficoltà ad assumere questo ruolo di controllori, perchè abbiamo impiegato tanti anni a costruire rapporti di fiducia reciproca con i lavoratori, che sono utili per la gestione di molte situazioni complesse nelle quali, pur cercando di mantenere il ruolo “terzo” che deve essere proprio del tecnico (della salute, nel nostro caso), ci adoperiamo per cercare di trovare soluzioni che permettano di tutelare due beni fondamentali analogamente importanti, ovvero la salute del lavoratore ma anche il suo posto di lavoro. Leggi tutto “Sicurezza sul lavoro e controlli. Il punto di vista dei medici. Di Roberto Tafuro”

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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Controlli sul lavoro e stupefacenti. Di Carlos Rafael Esposito.

RIFLESSIONI SUL RAPPORTO FRA  INDIVIDUO, SICUREZZA SOCIALE E SUL RUOLO DELLA MEDICINA DEL LAVORO.

“La mia libertà termina dove inizia quella del mio prossimo”. Con un adagio simile Voltaire, illuminista francese del XVIII secolo, descriveva efficacemente l’unico limite che può essere posto all’esercizio delle libertà individuali. Ho il diritto sacrosanto di disporre della mia libertà, per farci ciò che mi aggrada, sino a quando il mio agire non arreca danneggiamenti al  prossimo. Vediamo allora come questo insegnamento viene recepito dai nostri politici e trasformato in legge nel campo delle attività compiute per diminuire uno dei principali flagelli che strazia la nostra società italiana: gli infortuni e le morti sul lavoro, in particolare, nelle loro concause relative all’abuso di alcolici e stupefacenti.

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Retoriche disumane. Di Marco Revelli.

Ormai è chiaro, la campagna elettorale il governo la fa così. Con l’ostentazione pubblicitaria dei respingimenti. Con l’evocazione impudica dell’apartheid. Con l’esibizione della durezza «senza se e senza ma» – anzi, con l’invito esplicito a essere «cattivi» – contro i migranti. Insomma, mettendo in gioco quella risorsa potentissima sul piano emotivo e pericolosissima su quello civile, costituita dalle «retoriche del disumano». E spingendoci così sempre più giù su quel piano inclinato della civiltà e dei diritti lungo il quale ormai da anni, l’Italia sta cadendo. Leggi tutto “Retoriche disumane. Di Marco Revelli.”

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Giuseppe Occhiuto Sindacato AMBULANTI LIGURI

I mercati stanno vivendo un periodo che a dir poco possiamo definire drammatico a causa della crisi economica, ma non solo per questo motivo.

Mercato genovese.

Le abitudini delle famiglie sono cambiate e noi dobbiamo adeguarci alle loro esigenze e, con la massima urgenza, cercare di lavorare in quei giorni in cui la gente è libera dal lavoro e dedica il suo tempo libero allo shopping. Leggi tutto “Giuseppe Occhiuto Sindacato AMBULANTI LIGURI”

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Spunti per la redazione di un articolo sui suicidi giovanili.

IL SUICIDIO GIOVANILE,  APPUNTI PER UNA RIFLESSIONE SUL FUTURO DEI RAGAZZI ITALIANI.

I ritmi imposti dalla crisi, dalla concorrenza globale, dalla sfida rappresentata dalle economie che proliferano sulla deregolamentazione del mercato del lavoro, hanno effetti diretti sulla natura dell’essere umano del XXI secolo: relegano gli ambiti privati di ciascun individuo ad esaurirsi in scampoli di riflessione azzardati, momenti di verifica personale limitati dalla necessità contingente, l’esterno e il materiale sopraffanno l’intimità del pensiero e della disposizione al pensiero, mentre gli slogan provenienti dalle agenzie sociali preposte semplificano eccezionalmente la questione.

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Pensare è un atto eroico. Simone Weil

L’amica Simone Pétrement racconta in una mirabile e discreta biografia la vita mirabile e discreta di una giovane donna, Simone Weil, libera per tutta la sua vita ( 1909-1943)  di lottare per l’emancipazione dell’uomo, emancipazione in primo luogo dai miti della civiltà contemporanea, fra i quali a suo parere ha influenza peggiore il concetto di rivoluzione che quello di religione. Leggi tutto “Pensare è un atto eroico. Simone Weil”

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PROCESSO D’ APPELLO BOLZANETO

G8 2001. Al via il processo d’appello per i fatti di Bolzaneto. Le ombre di ieri, le ombre di oggi.

Tribunale di Genova, Aula Magna. Parte il processo di appello per i fatti accaduti nella caserma di Bolzaneto nel 2001 durante il vertice del G8.

Il clima è sereno in aula, gli avvocati rilassati scherzano fra colleghi, i pochi spettatori ammutoliti, attendono i tempi del cerimoniale giudiziario.  Chi era presente, in silenzio, cerca ancora giustizia, dopo 8 anni. E 10 giorni dopo la sentenza che ha aumentato le pene, sino a 15 anni di reclusione, per i manifestanti processati per gli scontri, e imputati di devastazione e saccheggio, si riparte a sondare con gli strumenti giuridici, uno degli eventi più aberranti della storia italiana del dopoguerra. Leggi tutto “PROCESSO D’ APPELLO BOLZANETO”

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